2020 -Temporary shape in variable size
Questo è un periodo in cui la casa si è trasformata in tana, ha preso di più il mio odore e i miei pensieri e ha mutato il sonno in veglia.
C’è sempre una penna con un foglio di carta vicino al letto, di notte ho l’impressione che i pensieri siano più vividi, lucidi, ed è importante appuntarne le senzazioni, le immagini prima che il sonno riprenda il suo giro e non ne lasci traccia.
In queste notti quando mi sveglio, faccio schizzi di snodi di forme, che di giorno a volte riesco a sviluppare.
Oggi ho girato il foglio di reciclo che uso per gli appunti notturni in cerca del bianco e ho trovato il disegno tecnico di un linea verticale sulla linea di terra e un’altra in diagonale … con la scritta:
“l’ombra cade sempre sul piano a cui è più vicino”.
Sto sviluppando progetti di sculture fatte di fogli, prima di carta, poi di plicarbonato e altri materiali, osservo la loro differente trasparenza, la loro riflettanza: piego taglio e rigiro e mi stupisco ogni volta di quante forme si riescano a fare e quanti punti di equilibrio diversi si possano trovare in un foglio; un gioco? Forse si.
Ma è anche una ricerca sull’impermanenza delle cose, di come lo stesso foglio con gli stessi tagli possa mutare di forma, articolarsi nello spazio o tornare piatto, così come succede alle cose che vivono.
Qui la materia fa trasparire il circostante, è leggera e trova nell’aria il suo corpo e nell’ombra le sue radici, vicine o lontane che siano.