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2005 – MANIFESTO – Stampa digitale

Manifesto

Pelle, sovrapposizioni, stratificazioni, composizioni visive occasionali creano, facendo emergere o ricoprendo ciò che sta sopra o sotto, un nuovo corpo.

Strappi

Quello che spesso è venuto a far parte, in alcuni casi a costituire l’immagine di un dato luogo ( la scritta campari posta davanti al duomo aveva assunto un’importanza quasi “monumentale”), ciò che ha contribuito a creare un’immagine di metropoli: reso punto di riferimento ad angoli di strade, orientamento visivo per turisti , idea luccicante e luminosa del bello eterno, si trasforma in un vestito sporco, in qualcosa che si consuma, diventa materia, copre la testa.

L’idea catalizzatrice d’attenzione, dirompente, di un manifesto pubblicitario si svela fisicamente, si fa carta, colla, contesto urbano, alla pari del marciapiede da cui è sorretto o del lampione da cui è illuminato.

C’è una volontà nel decidere di lavorare sul “trovato”, una diversità di approccio, forse è la stessa che passa e separa la parola dall’ascolto, per avvicinarsi a una ricerca più legata al muoversi quotidiano, all’osservazione o all’occhiata di sfuggita di situazioni o particolari tentando di conservare un occhio attento e innamorato per le cose.

Come il mare restituisce oggetti dimenticati trasformandoli in “reperti”, cosi’la città fossile può evaporare in immagini surreali, nascondersi in dettagli tra i Klincher di una casa anni 70 o comparire nella maestosità di piazze deserte e lunghi viali, per diventare ciò che l’occhio vede, quasi dimenticandosi di ciò da cui l’occhio viene ingannevolmente attratto.

Sarebbe bello che la testa acquistasse la stessa profondità percettiva dell’occhio nel cogliere anche ciò che sta in ombra o  all’orizzonte, lo spessore atmosferico, nel mettere a fuoco ciò che sta in secondo piano, come se un libro letto dalla fine all’inizio raccontasse un’altra storia cosi’ anche un manifesto elettorale col tempo può restituire un ‘immagine forse ancora più grottesca del reale

Scheda Tecnica:

Cartellone pubblicitario creato con l’assemblaggio di fotografie della campagna elettorale 2005 scattate, in parte, su cavalletto di notte incollate su di un supporto metallico.

Misure: 100×70 cm

Anno di esecuzione: 2005

Valore assicurativo: 3000 euro

The art and the senses
Every means has its limits:
the music is blind,
the painting is silent
the paralytic sculpture

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